Riordina
il caos e rivoluziona la tua giornata con il Metodo ABCDE di Brian Tracy
Il nome Brian Tracy non suonerà forse familiare a tutti, ma basta scorrere i social per imbattersi in centinaia (se non migliaia!) di video‑pillole strappate dai suoi seminari partendo dal più celebre “Seminario Phoenix”, usati da account di coaching e imprenditorialità, ma anche per fare video meme divertenti.
Per chi non lo conoscesse davvero, Brian Tracy è molto più di un semplice “guru della produttività”: è uno dei formatori manageriali più influenti degli ultimi cinquant’anni. Autore di oltre 80 libri tradotti in decine di lingue, tra cui best-seller come Eat That Frog!, Goals!, No Excuses! e The Psychology of Selling, ha tenuto migliaia di seminari in oltre 70 Paesi, formando più di 5 milioni di persone tra imprenditori, dirigenti, professionisti e studenti. Il cuore del suo insegnamento è semplice e potente: "La chiarezza è il punto di partenza di ogni successo" afferma spesso, e aggiunge: "Il fallimento non è la caduta, ma il rifiuto di rialzarsi." Il suo approccio unisce rigore mentale, disciplina personale e strumenti pratici applicabili fin da subito.
Tra questi, uno dei più noti e utilizzati è proprio il Metodo ABCDE, una tecnica tanto essenziale quanto rivoluzionaria per gestire al meglio le priorità quotidiane. Ed è proprio di questo che oggi voglio parlare.
Il potere di questa tecnica risiede proprio nella sua semplicità.
Ecco come funziona: si parte scrivendo l’intero elenco di quello che va fatto nella giornata che sta iniziando. Quindi, accanto ad ogni voce si inserisce una lettera: A, B, C, D o E, prima di iniziare la prima attività.
Ma cosa vogliono dire queste lettere? Semplice!
‑ Un compito “A” è qualcosa di molto importante, qualcosa che devi fare. Se non lo fai, ci saranno conseguenze positive o negative gravi: per esempio visitare un cliente chiave o completare un rapporto urgente per un consiglio d’amministrazione.
‑ Un compito “B” è un’attività che dovresti svolgere. Ha conseguenze leggere: qualcuno potrebbe essere infelice o a disagio se non lo fai, ma non ha la gravità di un compito “A”. Un esempio? Rispondere a un messaggio telefonico poco rilevante oppure dare un’occhiata alle e‑mail. Nota: la regola è non eseguire un’attività “B” finché le “A” non sono terminate.
‑ Un compito “C” è qualcosa che sarebbe bello fare, ma che non produce conseguenze significative, neanche se lo salti. Telefonare a un amico, pranzare con un collega o svolgere alcune attività personali durante l’orario di lavoro.
‑ Un compito “D” è qualcosa che puoi delegare a qualcun altro. La regola: delega tutto ciò che qualcun altro può fare così puoi liberare il tuo tempo per le attività “A” che solo tu puoi svolgere.
‑ Un’attività “E” è qualcosa che puoi eliminare del tutto e che non farà differenza né per te né per gli altri se non la svolgi. Spesso è un’abitudine o una modalità che non ha più senso nel contesto attuale. Ogni minuto speso in un’attività “E” è tempo sottratto alle “A” o a ciò che può fare davvero la differenza nella tua vita.
Questo semplice ma potente metodo non serve solo per la quotidianità professionale, va bene anche per la vita, per la famiglia, per la tua organizzazione interna, per l’imprenditore, lo studio professionale, l’architetto che gestisce progetti, il consulente che ha mille clienti, la micro e piccola impresa che spera di non correre solo per sopravvivere. Perché quando si applica davvero, succede qualcosa di straordinario: la mente si libera, la confusione cala e la produttività aumenta.
Ecco cosa fare: si scrive tutto, non si ricorda a memoria; si assegna la categoria e poi si eseguono i compiti nell’ordine stabilito partendo da “A”, e solo fino a che non è finita, solo dopo, se ci rimane tempo, si passa a “B”. Le “C”? Pure se restano non fatte non sarà un disastro. Le “D” le dai a qualcuno. Le “E” le togli. Il risultato: niente caos, niente urgenze a rincorsa, niente sensazione che la giornata sia volata via senza aver combinato nulla. È un metodo semplice da capire, rapido da avviare, ma richiede la costanza di usarlo ogni giorno, di rivedere l’elenco, di tenerlo aggiornato, per vederne i risultati a medio e lungo termine.
E ora ecco come renderti ancora più facili le cose! Su questo sito al link https://www.giarratana.business/metodo-abcde, trovi il tool che ho personalmente creato e che ti aiuta ad applicarlo in modo semplice e con pochi clic: puoi configurare le tue attività, scaricare il file PDF di quanto fatto, salvarlo, aggiornarlo, conservarlo. Lo metto gratuitamente a disposizione perché credo che l’efficienza non debba essere un privilegio solo delle grandi aziende, ma un diritto di ogni professionista, studio e micro‑impresa. Ti invito a salvare il link tra i preferiti, a provarlo, e se pensi che possa essere utile a qualcuno (collega, associato, socio, collaboratore, amico) condividilo. Non serve che tutti sappiano tutto, ma se almeno uno nella squadra applica questo metodo, può fare la differenza.
La dimensione di valore qui non è solo nel “fare di più”, ma nel fare meglio e “con meno”: meno stress, meno rincorsa, meno “avevo mille cose da fare e non ho fatto niente”. È una questione di priorità e di scelta consapevole e la differenza la fa una semplice lettera: A, B, C, D o E, nulla di mistico!
Molti pensano che la tecnologia sia la risposta immediata grazie a un software, un’app o un sistema… e poi tutti automaticamente efficienti. Ma in realtà ogni processo e ogni strumento partono dalla testa e dall’ordine che ci metti dentro. Il Metodo ABCDE è un modo semplice, pratico e testato di imporre quell’ordine e se lo abbini alla forza motivante della tua visione, della tua impresa, del tuo studio, può diventare un vero spartiacque.
Voglio chiudere con una provocazione: gli strumenti da soli e senza un corretto uso e guida non cambiano la tua vita, la gestione delle priorità sì può farlo. E se oggi non sai quali sono le tue priorità “A” o quanto tempo stai regalando alle “E”, chissà quanto potenziale stai lasciando in stand‑by! Ma il Metodo ABCDE ti può aiutare a scoprirlo.
E tu, sei pronto a chiederti davvero «qual è la cosa “A” che, se la facessi subito, cambierebbe tutto?»
Vuoi ricevere articoli come questo ogni mese?
Iscriviti alla mia newsletter su LinkedIn, già seguita da oltre 800 professionisti.